Ciao lettori! Come vi avevo promesso nel primo articolo della rubrica “Cosa la gente non ha capito della moda” che trovate quì in questo nuovo post vi parlerò di altre modelle e modelli che hanno subito body shaming perchè non rispecchiano i canoni di bellezza a cui l’opinione pubblica è abituata. Sono bellezze forti e fuori dal coro che hanno scosso il mondo della moda innescando quel fenomeno di cui sentiamo tanto parlare soprattutto negli States e nel Regno Unito: INCLUSIVITY. Ovvero quella che io definisco “l’arte dell’includere” e che in parole più semplici ed esatte è il cambiamento lento ma radicale che permette, in qualsiasi ambito della vita, di includere nel contesto e tra le persone coinvolte quei soggetti che ne sarebbero rimasti altrimenti esclusi per pregiudizio o per limiti. Si parla di inclusivity nelle scuole, nella moda, nel posto di lavoro, nel cinema. Includere significa dare lo stesso spazio ad ogni etnia e nazionalità, alle persone con disabilità o patologie, a tutte le estrazioni sociali, a tutti gli orientamenti sessuali ecc.
Come si esprime l’inclusione nella moda? Semplicemente aprendo le porte di questo mondo fatto di bellezza e perfezione a tutti considerando allo stesso modo corpi skinny e curvy, visi canonici e insoliti, salute e patologia.
Ci sono però persone che hanno dovuto faticare per scalare questa montagna e che sono stati in un certo senso paladine di questo fenomeno dovendo far leva semplicemente sulla genialità di chi ha visto in loro una nuova versione della bellezza. Eppure gli ultimi episodi ci dimostrano che il cambiamento è ancora un work in progress. Designer ed addetti ai lavori lasciano andare la propria creatività e vogliono porre l’attenzione su bellezze insolite e fare un voto convinto alla inclusivity. Il problema è ancora il giudizio dell’opinione pubblica che, tra l’altro, è legittimo ma non richiesto ai fini artistici del sistema moda. Quindi ancora: “Cosa la gente non ha capito della moda?”. Rispondete voi.
Vi lascio quì sotto una gallery di foto in cui potrete conoscere meglio alcuni dei personaggi di cui vi sto parlando, ovviamente sono solo una piccola selezione. Sotto vi spiego qualcosa su questi personaggi.
- Anna Cleveland porta dietro il peso della fama di sua madre Pat Cleveland che però non le è bastato per assicurarsi consensi. Definita più volte brutta ha costruito con il suo talento una carriera invidiabile.
- Ashley Graham è una modella curvy stupenda con un corpo sensuale e un viso armonico. Quando l’alta moda l’ha scoperta ha ricevuto molte critiche eppure quì la vediamo splendere su una passerella di Dolce&Gabbana.
- Winnie Harlow è famosissima: la modella con la vitiligine che ha conquistato il mondo. Ma non pensate sia semplice convivere con una patologia come questa in una società che non è ancora pronto ad accogliere le diversità!
- Andreja Pejic ha generato polemiche nel 2011 quando è stata inserita nella lista delle donne più sexy del mondo. Perchè? Perchè Andreja è transessuale… e sfila per collezioni maschili e femminili!
- Shaun Ross è un afroamericano albino con un viso così insolito da condannarlo a subire bullismo sin da bambino…poi è stato scelto come modello da Givenchy e Alexander McQueen e le critiche sono continuate. Ma ora è anche un musicista e le critiche rimangono solo voci lontane.
- Sicuramente conoscerete Lily Cole, una delle modelle più famose al mondo. Ebbene si, i suoi lineamenti particolari e i suoi occhi le hanno causato non poche critiche. La moda è andata oltre e le ha dato un posto d’onore su tantissime riviste.
- Hari Nef è la prima transessuale a comparire sulla copertina di Elle UK…praticamente una rivoluzione! I pubblico ha apprezzato? Secondo voi?
- Daphne Selfe vanta 60 anni di carriera e ad 85 anni calca ancora passerelle del calibro di Dolce&Gabbana. Dimostrazione che perfezione e gioventù non sono abbastanza per il fashion sistem. La grazia e la bellezza non hanno età.
- Casey Legler è una donna ma posa come uomo. La sua carriera è iniziata proprio così, interpretando un uomo sul set e da lì ha inaugurato un nuovo modo di definire se stessi, senza limiti.
- Jillian Mercado, fashion reporter, è condannata alla sedia a rotelle dalla distrofia muscolare ma questo non le ha impedito di comparire su una campagna Diesel. Fortunatamente in questo caso gran parte del pubblico ha accolto positivamente il messaggio.
- Brunette Moffy è stata la prima donna affetta da strabismo a comparire su una copertina. E’ stata il magazine Pop a sceglierla.
Come avete visto inclusivity significa molte cose e può essere un ottimo messaggio da trasmettere e un’ottima opportunità. In qualche caso può rivelarsi una strumentalizzazione e bisogna saper riconoscere un brand che investe in inclusività perchè rispecchia la brand identity rispetto ad un altro che aderisce al fenomeno per ottenere più consensi. In certi casi però l’importanza del messaggio supera qualsiasi intenzione. Che il cambiamento avvenga, ad ogni costo.
Conoscete altre personalità che hanno dovuto combattere con le critiche dell’opinione pubblica per il loro aspetto non convenzionale? Scrivetecelo nei commenti!