Sanremo: la moda come strumento

Per la prima volta nella mia vita, la scorsa settimana, ho seguito tutte le sere il Festival di Sanremo principalmente per due motivi:

1 mi hanno invitata a commentarlo e mi sembrava divertente

2 volevo analizzare e capire meglio a che punto è la moda nel contesto televisivo.

Non essendo una fan della canzone italiana, del Festival di Sanremo e delle sue dinamiche non avrei avuto altro motivo per seguire l’evento se non per attivare il mio occhio analitico e guardare non solo all’abito ma soprattutto alla sua funzione. La parte del mio cervello che non era impegnata ad intrattenervi sui social ha deciso di provare a capirci qualcosa del rapporto moda-festival, il risultato è questo articolo. Partiamo da un punto semplice e basilare: l’abito e la musica sono ormai strettamente connessi e se prima il modo di vestire di un artista combaciava con la sua personalità (che fosse questa elegante, scanzonata o eclettica) ora le scelte di stile sono attentamente studiate al fine di comunicare un certo tipo di identità al pubblico. Due posizioni e due funzioni opposte per la moda sul palco di Sanremo si sono susseguite. Il primo interrogativo è quindi: come si passa da una moda che esprima il nostro essere, ad una moda punto focale dell’immagine che vogliamo costruire? La centralità acquisita dalla moda in un contesto come quello sanremese, che sarebbe in realtà focalizzato sulla musica, ha a che vedere con la cultura mainstream, che è quella dei social, e con il processo di svecchiamento del festival stesso fortemente voluto dall’attuale direzione artistica. Dalle stesse motivazioni di base arriva la necessità di un artista di andare oltre la sua musica e di iniziare a costruire intorno al proprio talento anche un’immagine interessante, accattivante e magnetica. Questa non è certo roba dei nostri tempi, basta guardare Anna Oxa nelle sue storiche apparizioni o i cugini di campagna, da sempre gruppo più stiloso d’Italia (c’è da dirlo). Però adesso questa particolare attenzione alla costruzione di un’immagine artistica ha fatto uno step in più coinvolgendo in maniera importante e soprattutto commerciale il sistema moda, riconosciuto come una delle più grandi calamite per gli ascolti. Oltre ad essere (in tivvù non lo dicono) uno dei settori più proficui per l’economia italiana, la moda attira le masse come una religione. Le coinvolge, ne interpreta i bisogni, ruba le identità e le fa proprie, narcotizza il pubblico con la sua (futile, dicono) bellezza e complessità. Ed è per esperienza personale che vi dico, che niente come la moda riesce a catalizzare l’attenzione e a puntare i riflettori. Perché è contemporanea, è consumistica, è sottovalutata e quindi chiunque si sente in diritto di commentarla. Tutt* pensano di capirci qualcosa e, nonostante questo sia estremamente pericoloso per un fenomeno di così complessa lettura, alla moda e ai suoi guadagni questo qualunquismo fa bene.

La moda non ha fatto altro che prestarsi al Festival come normalmente fa per gli artisti accogliendone personalità e narrative, valorizzando il più possibile la loro immagine, il messaggio che vogliono veicolare, l’estetica che qualcuno sceglie per loro. Cosa ci guadagna? Una visibilità incredibile in un paese in cui il settore è economicamente centrale dal punto di vista produttivo, creativo e di export. Il rapporto moda-musica in questa edizione è stato forse più forte che mai e gli abiti oltre al personaggio hanno trasmesso al pubblico messaggi, talvolta metaforicamente espressi, altre volte scritti in grassetto.

Vi faccio qualche esempio. Gli abiti di Elodie, curati dallo stylist internazionale Lorenzo Posocco, hanno la chiara funzione di valorizzare la sua immagine di interprete si, ma anche di avvicinarla a quell’estetica American-oriented che la piazza automaticamente in una visione della musica che esula da quella nazionale a cui siamo abituat*.

Italian duo Paola and Chiara with Italian DJ Merk end Kremont perfor on the screen at the Ariston theatre during the 73rd Sanremo Italian Song Festival, in Sanremo, Italy, 10 February 2023. The music festival will run from 07 to 11 February 2023. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Diverso il caso Paola e Chiara che invece hanno ad un certo punto voluto rimandare all‘estetica y2k, a richiamare il loro periodo di successo prima che il duo si sciogliesse. Hanno puntato sulla nostalgia e sul richiamo iconografico piuttosto che alla reale riproduzione dello stile dell’epoca. In quel caso l’abito ha il compito di risvegliare la memoria, ricollegare l’artista al suo periodo di successo, al suo piano d’azione in un momento in cui quell’estetica in particolare torna a fare tendenza.

L’artista più chiacchierato, Rosa Chemical si è affidato allo styling di Simone Folli che ha visto protagonista il brand Moschino. Con la sua estetica pop, i colori energici, il design sfidante, Moschino rappresenta una buona soluzione per interpretare i messaggi di fluidità e libertà sessuale che il giovane artista voleva portare sul palco dell’Ariston per questo Sanremo. Gli outfit scelti infatti mixano capi maschili e femminili, estetiche androgine con capi tipicamente formali. Da questa “confusione” di genere nasce, contrariamente alle aspettative dei tradizionalisti, un’estetica elegante seppur provocatoria. A dimostrazione che la moda è il mezzo giusto per comunicare in maniera forte e decisa.

Madame, vestita da Simone Furlan (brand Off-White), ha ribadito la sua visione della moda a Sanremo. Già nella scorsa edizione insieme al suo stylist aveva deciso di collegare gli abiti al testo della canzone e quest’anno ha replicato. “C’è un look che esprime più di tutti questa canzone, quello da “lolita”, che è molto adolescenziale, un po’ bambinesco ma allo stesso tempo rende l’idea chi si sto interpretando. Un’infantilità sessualizzata. E quella che descrivo è proprio una prostituta ferita d’amore” ha dichiarato Madame a Vogue.

Senza andare nello specifico di ogni abito (ci ha già pensato lei con i suoi post) Chiara Ferragni ha studiato con il team Dior e Schiaparelli una serie di abiti con un certo significato e con messaggi da veicolare. Alcune volte l’abito va interpretato e indagato, altre volte per via di uno slogan perdo ogni mistero e si rivela così, esplicito e scontato. Potremmo farci mille domande su come i messaggi che Chiara ha affidato agli abiti siano stati recepiti dal pubblico e le risposte sarebbero comunque contrastanti e molteplici. Da insider vi dico che spiegare ogni virgola di un abito potrebbe svuotarlo del suo stesso significato, ma non è una verità, solo un’opinione. Insomma le modalità con cui la moda si presta a comunicare personalità e messaggi sembrano infinite e forse lo sono davvero. La sua versatilità, i suoi modi spesso nascosti e che offrono sempre diverse prospettive, il suo presentarsi come complessa ed effimera allo stesso tempo : tutto questo la rende ancora più rilevante, irresistibile e affascinante. La moda ha, in alcuni casi, stupito, indignato, sedotto più delle canzoni perché è stata incaricata di rafforzare il loro significato. Ad oggi possiamo affermare di vivere un’epoca in cui ogni elemento che compone la nostra immagine ha un effetto su chi guarda e quindi ogni singolo intervento va studiato con cura. Oggi indossare un abito in certi contesti è una responsabilità perché la gente non vuole una moda vuota di senso.

Sono sincera, l’esempio Blanco lo avrei citato piuttosto velocemente per associarlo all’estetica scelta da Dolce&Gabbana per l’ultima collezione presentata, poi le cose si sono fatte più interessanti. Da ieri circola la notizia che Blanco sarà indagato per l’episodio che lo vede protagonista a Sanremo, ovvero per aver sfasciato le rose e tutto il resto. Qui voglio evitare di dare la mia opinione in merito, non mi sembra il posto adatto. Piuttosto vorrei concentrarmi sulle correlazioni tra la personalità di Blanco e quella dei Creative Director di Dolce&Gabbana. Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono due personaggi piuttosto controversi che nel tempo hanno fatto scelte criticabili e che spesso sono conosciuti ai più proprio per i loro scivoloni. Blanco si è da sempre presentato come una personalità ribelle, che nei video appare spesso agitato, tormentato e il più delle volte svestito. Le sue canzoni sono energiche, provocatorie, sensuali, la voce violenta e spesso il testo è urlato. L’outfit scelto per Sanremo è un completo elegante ma portato in maniera scanzonata e sciatta, con elementi di sensualità androgina come il bustino che si intravede dal pantalone.

Un’eleganza trasandata che, dopo l’esibizione distruttiva, è ancora più evidente. Tutto è coerente e fila alla perfezione. Personalità, stile, atteggiamenti e musica si fondono combaciando tra loro e tra i due protagonisti: l’artista e il brand. Cosa succede però se l’artista inizia ad essere fortemente contestato o addirittura viene indagato? Il ritorno di immagine per il brand potrebbe non essere positivo ma sicuramente l’esposizione mediatica è notevole. Molto spesso in casi ben più gravi di questo le aziende hanno preso le distanze dall’artista (vedi Balenciaga-West) non volendosi associare a certe dichiarazioni o ad atteggiamenti compromettenti. Con un incredibile tempismo poi Blanco ha presentato una canzone che parla di sbagli, che io spero diventi un video magari con un outfit Dolce&Gabbana.

Possibili finzioni a parte, in questo caso è tutto da vedere, ma sicuramente quello che succederà o che non succederà sarà ancora più indicativo del ruolo che la moda ha acquisito a Sanremo. Una cosa è certa, in televisione nulla è spontaneo, così come nella moda nulla viene creato per caso. La differenza tra le due sta nel fatto che la televisione simula la realtà per distrarre e ingannare, la moda, quella vera, pianifica e reinterpreta per comunicare e dare voce. In questo caso si sono fuse corrompendosi a vicenda e il risultato è inevitabilmente d’impatto.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: