MFW DIARY

Ok, ve lo avevo promesso. Un bel po’ di tempo fa avevate risposto ad un sondaggio sul mio profilo instagram sui prossimi contenuti di Soup. La maggioranza mi ha chiesto un MFW Diary e io non posso che accontentarvi. Non vi nego che stasera, (23 settembre, mio secondo giorno di Milano Fashion week) dopo una giornata di eventi la mia energia è pari a zero, anzi meno. Però il suono della tastiera mi aiuta a rilassarmi e quindi ho deciso di iniziare il diario oggi con una prima parte dedicata a questi due giorni di Fashion Week. Approfitto dei ricordi freschi e della libertà che ho qui su Soup. per portarvi un racconto personalissimo, un reportage sulla mia esperienza più che sulle collezioni. Di quelle, lo sapete, ne parlo tanto e su vari canali e soprattutto ne parlano tutt*. E lo fanno anche meglio di me. Ma un’esperienza tutta mia posso raccontarvela solo io. Il diario sarà diviso per giorni quindi lo troverete sempre aggiornato sulla stessa pagina.

22/09/2022

Questa è la mia seconda Fashion Week dopo il Covid e devo ancora abituarmi al fatto che dopo lo stop imposto per me è stato come riguadagnare tutto da capo. In questi ultimi anni ho preso tante decisioni tra cui quella di valorizzare il più possibile il mio modo indipendente di gestire e concepire il lavoro. Ho investito su me stessa e sulle mie ambizioni. Bello ma costoso, e non parlo di soldi. Ricominciare da se significa mettere in discussione quello che c’era prima, sacrificarlo per affermarsi personalmente. Ero pronta a farlo e l’ho fatto e alla fine ho dimostrato a me stessa che è difficile ma ne vale la pena. Una cosa però non ho imparato: a non fare tardi.

In pratica abbiamo preso il treno per un pelo, nel senso che siamo salit* due minuti prima che partisse e la colpa era abbastanza mia. Diciamo che la mia Milano Fashion Week è iniziata con una corsetta, piccola anticipazione del resto della settimana. L’arrivo però è stato soft e ho potuto dedicare del tempo all’organizzazione dei giorni successivi, degli outfit e poi nel pomeriggio sono passata alla presentazione di Fratelli Rossetti. In pratica la presentazione è un evento in cui viene appunto presentata la collezione per la stagione successiva, alcune sono semplici ed essenziali, organizzate negli stessi showroom dei brand. Altre diventano delle esperienze sensoriali. Per Fratelli Rossetti sono salita all’ultimo piano di un edificio che ospita Horto, un ristorante con una vista pazzesca su Milano. Il caso ha voluto che arrivassi proprio nel momento del tramonto. Uno spettacolo. Il setting, i dettagli, la musica da vivo, tutto davvero bellissimo. Tante persone, bollicine e cibo, gruppi di colleghi che si ritrovano. Il primo morso di Fashion Week mi era già piaciuto. Non sembra ma ho visionato attentamente la collezione per poterne poi scrivere. Molti dei miei contatti provengono dalle riviste per cui scrivo quindi vi spiego: io ci vado in giro a fare “la bella” ma anche se non sembra sto effettivamente lavorando XD (io comunque voglio le emoji sulla tastiera del computer).

La collezione per la Primavera Estate 2023 di Fratelli Rossetti è piuttosto varia nell’offerta: troviamo mocassini dai colori neutri con dettagli di toni più energici, ballerine e scarpe con il tacco con combinazioni di colori pastello ed eleganti intrecci. Gli stessi motivi sono stati utilizzati anche per le borse a secchiello. Il brand si riconferma elegante, raffinato ma anche trendy. Mi ricordo ancora la mia prima presentazione Fratelli Rossetti alla Milano Fashion Week. Era il mio primo anno lì ed era stato divertentissimo partecipare perché in quell’occasione potevamo provare dei mocassini e scattare delle foto. Stavolta l’esperienza non è stata interattiva ma sicuramente di un certo livello, insomma vale sempre la pena tornare.

Breve nota sugli outfit che avete visto sul mio profilo instagram: non ho portato con me tantissime cose perchè all’ultimo momento si è presentata l’occasione di collaborare con due brand diversi. Il primo di questi è Tally Weijl. Sapete che credo in una moda responsabile che guarda al futuro del pianeta ma mi rendo anche conto che non tutt* sono ancora pront* ad acquistare second-hand, usato, vintage e che spesso i budget sono limitati. Quindi ho deciso di proporvi collaborazioni anche più accessibili che vi permettano effettivamente di poter replicare i miei outfit in maniera veloce senza spendere troppo. Della seconda collaborazione vi parlo domani, perchè voglio raccontarvi com’è andata.

23/09/2022

La giornata è iniziata verso le 19.30, ieri avevo chiuso il computer sicura di poter continuare stamattina il diario ma non avevo considerato che la mia vita è un allegro miscuglio di inconvenienti. Vi avevo parlato di due collaborazioni. Una di queste è stata decisa praticamente all’ultimo momento ma valeva la pena. Ho parlato con la founder di AltaClasseRent due giorni prima di partire, abbiamo concordato gli outfit a distanza ovviamente senza fitting e la consegna degli abiti direttamente a Milano. Tutto bene finché non mi rendo conto appunto stamattina alle 7.30 che l’indirizzo era sbagliato per un errore e quindi inizia una trafila di messaggi, chiamate, chat online con chiunque per cercare una soluzione al problema. Bartolini, posso dirlo, non è un campione di problem solving quindi tentiamo l’ultima spiaggia: la clemenza del corriere. Alle 10.30 circa decidiamo di rassegnarci e aspettare quindi la sua telefonata. Arriva, è disposto a portarmi il pacco in una via vicina…a soli venti minuti. Io, in pigiama, mezza truccata, con i capelli sfatti per fortuna ho due salvatori: @ph_millo e @graphiac corrono in taxi a prendere il pacco, trovano il corriere e la consegna va liscia. Vorrei santificare questo corriere.

Per esorcizzare la sfiga decido di indossare subito il primo outfit di @altaclasserent che tra l’altro è giallo e mi sembrava un ottimo modo per darmi energia per questa giornata con appena 7 appuntamenti. Prendiamo un taxi e mentre andiamo mi arriva una telefonata di lavoro. Ovviamente non era prevista perché avevo avvisato di essere fuori. E’ normalissimo, direte voi. Si ma io sclero. Scesa dal taxi ancora in chiamata intravedo Marta Sierra al lato della strada. Una figa spaziale con 2/3 persone a seguito e altrettanti sacchetti che immagino contenessero abiti e scarpe. Probabilmente stava girando uno dei suoi reel fantastici che le costeranno una fatica e una pazienza immane. Prima tappa la presentazione di Valentina Ilardi con capi dal mood punk-rock tra trasparenze, skinny fit e colori metallici. Location minuscola con una bella vetrina che permetteva di guardare le modelle da fuori impegnate in una sorta di sfilata concettuale con un movement director.

Subito dopo sono corsa da Cristina Ferrari per vedere la sua nuova collezione di beachwear. Ricordo con piacere il primo incontro con Cristina in facoltà a La Sapienza per una lezione. Ci aveva spiegato un po’ il suo punto di vista sul beachwear: costumi e accessori sono da vedere come un vero e proprio capo d’abbigliamento, in questo modo la prospettiva cambia completamente. Non potrei essere più d’accorso. Per le donne il rapporto con il corpo è spesso complicato soprattutto nel momento in cui dobbiamo indossare un costume da bagno. Vederlo come un capo d’abbigliamento, studiarlo nei minimi dettagli e coordinarlo a pantaloni, abiti, prendisole ci aiuta a sentirci meglio e valorizzate. Ho fatto una piacevole chiacchierata con Cristina che mi ha spiegato la collezione, un mix di colori vitaminici, total black, strass, i miei pezzi preferiti li trovate in foto!

Ci siamo poi spostati da Via della Spiga dopo aver scattato qualche contenuto per visionare due collezioni: Hanita e AnnaritaN. In particolare ricordo con piacere la presentazione di AnnaritaN dove ho conosciuto le assistenti della CD che mi hanno spiegato alcuni modelli e la collezione in generale. A colpirmi sono stati i capi classici rivisitati in chiave più trendy e sensuale. Vasta anche la scelta colori che passava da toni più energici a sfumature pastello.

Questi due eventi erano ospitati dall’Hotel et de Milan, un luogo elegantissimo in cui torno sempre con piacere per scattare qualche foto degli arredamenti del salone principale. Se non avete mai avuto occasione di visitarlo vi mostro qualche scatto fatto velocissimamente mentre camminavo XD

In realtà per le location è stata una giornata piuttosto fortunata perchè la preview della collezione PE23 di Yume Yume era allestita in una stanza paradisiaca a Viale Lombardia. L’allestimento meraviglioso era solo la ciliegina sulla torta per un appartamento affrescato con antichi balconcini e un giardino preceduto da una veranda a vetrate ampie. Il giardino, la fontana, le vetrate, la musica di sottofondo che simulava i suoni della natura e le scarpe di Yume Yume che io adoro: tutto perfetto. Ho avuto una chiacchierata piacevole sulla collezione con due ragazze del team di Yume che mi hanno raccontato che il brand utilizza pelle vegan o materiali riciclati e upcycled con una visione fortemente conscious.

In tutto questo non avevamo ancora mangiato e sinceramente stavamo morendo di fame. Erano quasi le 16 quindi ci hanno salvato un taxi e PokeHouse vicino al Duomo.

La giornata è finita con un evento dedicato al Lusso e all’Arte all’Hotel Principe di Savoia in cui ho visto @leoniehanne salire sulla macchina in un abito fucsia Versace pronta per andare allo show. Da lì trovare un taxi è stato abbastanza problematico ma siamo riusciti alla fine a tornare a casa, uccisi dalla giornata e con un mal di piedi pazzesco. Ho rinunciato all’evento della sera con molto piacere. Sono un animale semplice: devo mangiare e dormire per sopravvivere.

24/09

Il risveglio stamattina è stato sicuramente più soft visto che ho già tutti i miei vestiti nell’armadio XD. La giornata invece non è per niente soft e soprattutto c’è un grandissimo gravissimo impedimento: PIOVE. Gli umani della specie Gaia mal sopportano la pioggia e perdono il 70% delle facoltà intellettive e fisiche durante le giornate di pioggia. Quindi car* amic* che leggi, io con la pioggia non funziono. MA sono a Milano, dopo due anni di schifo, alla Fashion Week e quindi l’entusiasmo deve necessariamente vincere la mia meteoropatia. Sono uscita abbastanza tardi per raggiungere Via Ceresio numero 7, dove si trova il museo ADI che per l’occasione ospitava il Fashion Hub di Camera Moda dedicato all’esposizione Designers For The Future. Ho fatto un giro tra i corner e ho scattato qualche foto. Ho adorato la proposta scarpe di @acidalatte, le stampe e i tagli di @endelea, i puffer di @cukovy, e le proposte di alcuni giovani designer per i KIA DESIGNER AWARDS.

Dopo aver percorso il corridoio mi sono finalmente diretta verso una sfilata a cui tenevo molto perché nella scorsa edizione di Febbraio non ero riuscita a partecipare alla presentazione di Tiziano Guardini. Stavolta invece ce l’ho fatta e mi sono auto-ringraziata per aver trovato il tempo di andare. In un salone del museo con un maxischermo in fondo sono stati disposti dei cubi per accogliere gli ospiti in modo che la passerella fosse molto ampia. Perché i modelli non avrebbero sfilato ma ballato indossando i capi della collezione. E’ stato uno dei momenti più magici della mia Milano Fashion Week. Trovate un video sul mio profilo al post qui sotto

Felicissima di aver visto questo show mi avvio verso casa per un quick outfit change+ pranzo+ riposino sempre perché piove io non funziono.

L’outfit change è fortemente necessario perché nel pomeriggio è previsto il party di Tally Weijl di cui sono ambassador come potrete vedere nel mio profilo Instagram. Prima però c’è un’altra tappa da fare assolutamente: la sfilata organizzata dai miei amici di Spazio Margutta quindi dopo essere passata da loro a Brera corro a Corso Buenos Aires perché intanto il party è quasi finito e io come al solito arrivo quando la parte divertente della festa è successa. Nonostante il ritardo posso comunque fare un bel giro in negozio, salutare il team dello store e ritirare la mia goodie bag (grazie Tally <3). Dopo è iniziata una pioggia incessante e fastidiosa che Milano potrebbe fare concorrenza a Londra. Abbiamo cenato velocemente da Flower Burger che io amoooo e poi siamo andati in Duomo: destinazione evento Moncler. Più hype che realtà. Tutta quella pioggia me la sarei risparmiata volentieri (bravissim* ballerin* e artist* vari, meno chi ha programmato il format dell’evento escludendo una vera e propria sfilata con una collezione). Secondo me Dolce & Gabbana batte Moncler 70 a zero per questa Milano Fashion Week.

25/09

E’ l’ultimo giorno e ovviamente non sono felice di andarmene. Non fraintendetemi, la Fashion Week è talmente intensa che già un giorno è tanto però effettivamente quando vado via sono sempre dispiaciuta di non riuscire a vedere tutto fino in fondo, è come se ogni volta perdessi qualcosa. Anzi è la realtà, ogni anno perdo qualche evento per svariati motivi di lavoro, impegni, logistica. Tipo quest’anno ho il treno alle 14:20 e perderò lo show di Hui alle 14. Uffi. Però in compenso stamattina sto andando alla private viewing della collezione di Luisa Beccaria, l’ultimo appuntamento prima di rifare i bagagli e andare in stazione. Caro diario, ammetto che prima ho preteso di andare da Marchesi in galleria a fare la colazione di rito della MFW. E’ una specie di tradizione nata con Gio (@giovannafusco) durante le nostre Fashion Week insieme. Non vedo l’ora che arrivi febbraio per ripetere con lei questa esperienza (tutto, non solo la colazione). Prima di entrare, visto che la stradina si prestava, ho scattato i contenuti per i social e per il completo stupendo di @altaclasserent che indosso. Anche oggi giornata uggiosa quindi questo tocco di fucsia mi sta tipo salvando la salute mentale…e il colorito! La collezione è stupenda: eterea, elegante, raffinata, a tratti trendy, dai colori meravigliosi. Dalle stampe floreali alle paillettes, tutto era in perfetta armonia. Vi lascio qualche scatto.

Altro outfit change per indossare qualcosa di comodo per il viaggio. Abbiamo preso le valigie e preso un taxi per la stazione, abbiamo corso anche per il treno di ritorno perché era tardi ma il cibo viene prima di tutto, pure di Italo. Con una busta piena di pizzette fredde siamo corsi al binario e ho detto ciao a Milano. Se è vero che la moda è un’esperienza questo è sicuramente il momento perfetto per viverla e la magia ti rimane addosso per qualche giorno. Il tempo di lasciare spazio alla normalità prepotente. Eppure cerco di ricordare quell’incredibile sensazione di essere nel posto giusto al momento giusto, quello in cui tutto accade. Nella moda si traducono intere società, pagine di storia contemporanea che non riconosciamo perché sono troppo attuali. Per la moda siamo elementi, siamo possibilità, siamo schiavi, mai oracoli, per sempre incapaci di scegliere per lei una direzione. Preferisco farmi cullare dalla delicatezza di un piacere che dalla durezza della storia.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: