Donne di potere che tolgono potere alle donne

Non ricordo bene che anno fosse ma ero all’Università. In un’aula a San Lorenzo, bella e scomoda. Scomoda perché la lezione precedente a quella terminava nel momento esatto in cui iniziava l’altra e una professoressa in perenne complesso di superiorità non voleva proprio saperne di darci più tempo per arrivare. Se adesso mi leggesse sarebbe un problema perché ho appena detto una cosa poco carina di una delle figure centrali della letteratura della moda in Italia. Ma ho solo restituito il favore: aula scomoda-giudizio scomodo. E’ assurdo come nella mia vita io possa associare tantissime persone di potere a pessimi giudizi. Non fraintendetemi, non parlo di un giudizio avventato e generalista basato sull’invidia. Parlo di quanto ci si aspetti correttezza e morale e soprattutto equilibrio da qualcuno che risulta essere particolarmente rilevante nell’ambiente in cui ci muoviamo.

Insomma non vorrete farmi credere che vi aspettaste che Elisabetta Franchi, famosa per essere un’imprenditrice DONNA che ce l’ha fatta, fosse devota ad una politica aziendale discutibile. Non me lo aspettavo nemmeno io, quando io ero in quell’aula, pronta a lasciarmi ispirare, e in cattedra quel giorno c’era proprio Elisabetta Franchi.

Source: Corriere della Sera

E’ stato un’intervento interessante e coinvolgente in cui abbiamo scoperto come l’imprenditrice ha iniziato, qual è stato il suo percorso di donna che ce l’ha fatta lavorando duramente per poter aprire il suo primo atelier. Elisabetta Franchi viene da una famiglia umile, quarta di cinque figli. Nessuna raccomandazione, solo dedizione, lavori occasionali e ambizione. Una storia di impegno e coraggio che potrebbe essere d’ispirazione per qualsiasi ragazza oggi. Non ricordo molto altro di quell’incontro se non un selfie.

In questi giorni ho cercato di confrontare quei ricordi e altre cose che ho letto in giro con quello che è emerso con l’intervista chiacchieratissima che ha reso Elisabetta Franchi un bersaglio per l’opinione pubblica. Vi dico subito che non ho mai visto Elisabetta Franchi come la self-made woman che racconta di essere e forse per la prima volta mi rendo conto del perché. Non ha mai nascosto a nessuno di essere stata finanziata dal marito per creare il marchio Elisabetta Franchi e credo che non ci sia nulla da nascondere o criticare in questo. Piuttosto credo che dimostri efficacemente quanto molte donne oggi abbiano difficoltà a raggiungere un’indipendenza finanziaria tale da poter avviare e sostenere un business ambizioso. Alla luce di questo, una donna che non ha potuto effettivamente farcela solo con i propri mezzi dovrebbe quantomeno prenderne atto e rendersi conto di cosa significhi per il suo genere essere tutelate attraverso il lavoro. Se Elisabetta Franchi ha sfruttato per tutta la carriera il modello della business woman che parte da zero per arricchire la sua immagine, ora rinnega le stesse donne giovani e intraprendenti ammettendo che assumerle è un rischio perché potrebbero assentarsi per maternità. Meglio le -anta che hanno già fatto figli, si sono già sposate, hanno già divorziato. Giovani ma senza grane.

“Io spesso ho puntato su uomini perché” “Eh perché le donne non vengono aiutate”: questo il timido tentativo di salvare il salvabile di Fabiana Giacomotti, altra personalità di spicco del mondo della moda italiana. Giornalista e professoressa presso l’Università La Sapienza dove io l’ho conosciuta. L’ho ritrovata qualche anno dopo ad Altaroma, sedevamo vicine nel front row di una sfilata. Lei era fotografata io dovevo spostarmi per non dar fastidio al fotografo. Questo per farvi capire lo scenario, il calibro e quanto sia comica la mia vita.

Riassumendo si parlava di come non esistessero infrastrutture adatte a supportare le madri in carriera. L’intervista è poi sfociata in un’estrema sincerità della Franchi che ammette che esita nell’affidare alle donne posizioni di potere poiché queste potrebbero, nell’eventualità di una gravidanza, rimanere scoperte per anni. Io che sono scema, pensavo che esistessero le sostituzioni di maternità con conseguente opportunità di inserimento di una risorsa che magari in quel momento è disoccupata. Invece no, a quanto pare non funziona così nel glitterato mondo della moda. Mica puoi arrivare e lavorare, essere donna, essere giovane, farei figli e poi pretendere pure che le cose funzionino. No meglio le -anta che non creano problemi e “lavorano h24″. Come il Carrefour.

Source: Biccy

Ho insistito tanto in questo articolo sull’Università perché credo sia cruciale sottolineare un aspetto: queste persone hanno la grande responsabilità di insegnare alle giovani donne e ai giovani uomini nel contesto accademico. Queste persone possono influenzare con una parola le scelte future di studentesse e studenti e indirizzare la loro mente verso una concezione piuttosto che un’altra rafforzando la loro tesi con il peso della loro professione. L’ho chiamata responsabilità ma forse a questo punto è più un rischio…che sarebbe meglio non correre. Elisabetta Franchi e Fabiana Giacomotti sono due donne in posizioni di potere e rilievo per la moda e infatti a mio parere ne rispecchiano pienamente i limiti e le incredibili lacune. La moda è un mondo che si sta evolvendo nel sottosuolo ma che lascia il privilegio della luce solo a personalità conservatrici che avvolte nel privilegio, dimenticano come gira il mondo. E invece di invertire i poli li rafforzano, aiutano con mani e piedi a spingere una macchina nella stessa direzioni in cui è sempre andata.

La Franchi si è poi scusata causa critiche a valanga. Dalla Giacomotti non mi aspettavo nulla, capisco anche l’imbarazzo del doversi esporre, meglio annuire e stare al gioco tanto prima o poi la gente dimentica. In fondo non sono sue le affermazioni, ha solo mantenuto la calma e sostenuto il velo di ironia della Franchi. Per me di ironico c’era poco. Di tragico e imbarazzante tutto.

Ho voluto ascoltare, per correttezza e per costruire un pensiero davvero completo, anche una controparte di pensiero che ha sostenuto la Franchi nelle sue affermazioni. Personalità del mondo dello spettacolo hanno dimostrato solidarietà sostenendo che Elisabetta Franchi è stata solo sincera: il mondo del lavoro funziona così, le difficoltà degli imprenditori sono tante, ognuno nella sua azienda assume chi vuole. Beh io devo dire che per me queste affermazioni non fanno una piega, sono tutte verità e tutte legittime. Se questo è il pensiero dell’imprenditrice nulla da obiettare ma a questo punto deve accettare anche le critiche, anche quelle estremamente legittime. Non è una questione di “non si può più dire nulla”. Il problema è che quello che diciamo ha un peso notevole se riguarda battaglie sociale che conduciamo ogni giorno.

La pericolosità di affermazioni del genere è più alta di quello che si potrebbe pensare: mentre lottiamo per la parità dei sessi, normalizzare che l’imprenditore medio pensa che le donne sul posto di lavoro siano un potenziale problema legittima chiunque a continuare a discriminare professionalmente e contrattualmente il genere femminile. Non va di moda attaccare Elisabetta Franchi, semplicemente molte donne si sentono minacciate da questo pensiero e se anche molti uomini hanno storto il naso di fronte a queste affermazioni possiamo dire che vale ancora la pena scardinare questo sistema.

Mentre scrivo mi tornano alla mente immagini di quella giornata in università. Ricordo ancora un dettaglio quantomeno curioso. Una ragazza mai vista prima indossava Elisabetta Franchi da capo a piedi, orecchini compresi, e si presentava fiera all’imprenditrice. Vorrei averla conosciuta meglio quel giorno per poterle chiedere cosa oggi sia rimasto di quell’estrema idealizzazione.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: